giovedì 31 dicembre 2009

Il surriscaldamento del Pianeta


Fonte: Oliver Mongelluzzo

Il surriscaldamento del pianeta è un fenomeno di innalzamento della temperatura del pianeta, in particolare dell’atmosfera terrestre e delle acque degli oceani. Una buona parte dell’aumento della temperatura è dovuto a cause naturali come l’effetto serra, mentre un'altra è riconducibile alle attività umane quale l’utilizzo dei combustibili fossili o dell’allevamento e dell’agricoltura intensiva.

L’IPCC (Intergovernmental Panelon on Climate Change) ha reso noto nel 2005 che la temperatura del pianeta Terra è aumentata di 0,74 ± 0,18 °C durante gli ultimi 100 anni e la maggior colpa di ciò è attribuita all’incremento osservato dalle concentrazioni di gas serra antropogenici. Un aumento di pochi decimi di grado nella temperatura atmosferica e superficiale è in grado di attuare effetti devastanti sulla Terra.

Alcune previsioni dell’IPCC rivelano che la temperatura terrestre potrebbe aumentare durante i prossimi decenni di altri °C tra 1,4 e 5,8. Può sembrare un lieve cambiamento, ma potrebbe non esserlo affatto, dato che i potenziali rischi ambientali sociali ed economici sono molto pericolosi.

Uno di questi è indubbiamente il ritiro dei ghiacciai, lo scoglimento delle calotte polari ed il conseguente aumento del livello dei mari tra i 2 e i 6 metri.

Il secondo rischio è quello del rallentamento della corrente nord-atlantica, che normalmente fa sì che New York abbia un clima diverso da Napoli o da Lisbona che si trovano alla medesima latitudine.

Un altro rischio è sicuramente l’estinzione di specie vegetali ed animali. Uno studio prevede che se ne estingueranno da 18& a 35% nei prossimi 40 anni. Il riscaldamento globale però potrebbe avere anche le conseguenza di portare malattie come la malaria e la dengue, i raccolti agricoli dell’Africa Subsahariana peggiorerebbero moltissimo a causa di questa temperatura. L’innalzamento della temperatura quindi è un fenomeno che peggiorerebbe drasticamente lo stile e le condizioni di vita dell’uomo e degli esseri umani in generale, potremmo prevenirlo o almeno provarci evitando l’inquinamento dell’atmosfera, delle acque e del suolo, riciclare i rifiuti e le materie prime, utilizzando energie rinnovabili tipo quella solare o quella eolica, proteggendo l’ecosistema con un consumo ecosostenibile o sostenendo le politiche ambientali adottate dalle istituzioni.

oliv.monge@gmail.com

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mercoledì 23 dicembre 2009

La Pranopratica, la Madre delle terapie energetiche

La Pranopratica o tecnica energetica, termini usati per descrivere l’antica pratica della Pranoterapia, ( Pra - unità fondamentale e na - energia ) è utilizzata per riportare l’equilibrio energetico su svariate patologie, con l’imposizione delle mani o meglio il tocco.. Madre di tutte le altre tecniche energetiche, la ritroviamo anche nelle antiche pratiche Egizie ed Essene come rimedio immediato e spontaneo. Una tecnica d’associare e fondamentale è la “Via del respiro” dove il terapeuta concentra e dirigere l’energia con la respirazione controllata.
La Pranoprtica è una pratica:
• Non lesiva
• Non invasiva
• Integrativa
Si può utilizzare come prevenzione, riabilitazione e per ristabilire l’omeostasi. I risultati ottenuti variano secondo i pazienti e i terapeuti considerando sempre le possibili ricadute, i miglioramenti momentanei, la scarsa, o nulla efficacia della terapia in quella patologia e/o paziente
Ricordando sempre :
• non sostituisce qualsiasi terapia medico chirurgico in corso
• non svolge prestazioni medico chirurgiche né devono o vogliono essere tali
• non promette guarigioni ma agisce solo con le sue mani e umiltà
• non permette che il soggetto debba spogliarsi e ne essere manipolato

Nulla di questo articolo può essere interpretato come un tentativo di offrire o rendere un'opinione medica o in altro modo coinvolta nella pratica della medicina o della psicologia.

Leopoldo Herbst – Subito Verde
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lunedì 21 dicembre 2009

Prodotti senza glutine? Ottimi anche per chi non è intollerante





La celiachia, intolleranza alimentare ormai diffusamente conosciuta, non è da considerare una malattia, ma un regime alimentare sano, che permette, grazie ai prodotti senza glutine, di migliorare lo stile di vita dell’individuo, limitando la probabilità dell’insorgenza di tumori e stabilizzando la massa ossea.

Le ultime stime, effettuate a fine dello scorso anno, evidenziano che ben un italiano su cento è intollerante al glutine e quindi è sempre più importante diffondere informazioni utili non solo ai celiaci, ma anche e soprattutto alle famiglie che condividono la celiachia per far capire che il mangiare prodotti senza glutine non è un dovere, bensì un piacere.

Ogni anno vengono spesi ben 150 milioni di euro per l’acquisto di prodotti senza glutine e in commercio (compresi sia il circuito farmaceutico che quello della grande distribuzione) si possono ormai trovare moltissime tipologie di prodotti gluten-free, che non hanno nulla da invidiare per sapore e per confezione a quelli a base di farina. Inoltre, in natura esistono già materie prime prive di glutine (riso, mais, frutta, verdura, latte, carne, uova, formaggi, zuccheri e varie bevande), che soddisfano i desideri culinari dei celiaci e garantiscono l’equilibrio nutrizionale corretto dell’individuo.

Ma, questo regime alimentare può essere seguito anche dalle persone non intolleranti al glutine? La risposta è positiva, ma sicuramente questo stile nutrizionale non può essere considerato al pari di una dieta dimagrante. Infatti, se da una parte i prodotti senza glutine sono più facilmente digeribili (basti pensare che una pasta di grano duro viene digerita in due ore mentre quella senza glutine in meno di un’ora) dall’altra apportano le stesse calorie degli alimenti contenenti glutine. Quindi, chi pensa di poter calare di peso solo assumendo gli alimenti per celiaci si sbaglia. Alla fine, la regole per mantenere un corretto peso forma rimangono sempre le stesse: non eccedere con il cibo, fare sport e mantenere un corretto stile di vita nel tempo.

Fonte : http://www.articolista.com/salute-e-benessere/prodotti-senza-glutine-ottimi-anche-per-chi-non-e-intollerante.html

Leopoldo Herbst - Subito Verde

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domenica 20 dicembre 2009

La canfora, un antico rimedio

Canfora





Nome botanico: Cinnamomum camphora

Famiglia: Lauraceae

Origini : Asia

Parti usate: Legno

La cinnamomum camphora, albero sempreverde che raggiunge l’altezza di circa 30/40 m, dalle foglie lanceolate, fiori a perianzio di due verticilli caduco; androceo di quattro verticilli; gineceo monocarpellare; e dal frutto a drupa. Si trova in Asia orientale. In Italia è presente solo se coltivato nell'area mediterranea. L’olio essenziale viene ottenuta mediante distillazione in corrente di vapore del legno ridotto a schegge e raffinato, si ottiene un liquido giallo paglierino con odore acre caratteristico della canfora, poco solubili in acqua ma molto in alcool, cloroformio, etere. L'olio essenziale di Canfora risulta efficace per le acne, la pelle grassa e impura, per dolori reumatici, strappi muscolari e le malattie dell'apparato respiratorio in genere e per tenere lontano tarme e insetti. Se ne consiglia l'impiego nel bagno tonico mattutino, per una sferzata di energia.

Proprietà della Canfora: Balsamiche, antisettiche, disinfiammanti, stimolante, espettoranti, sudorifero, antipruriginose, vasocostrittore, strappi muscolari e per tenere lontano tarme e insetti.

Consigli pratici:

· Per la pelle grassa: a 50 ml di crema idratante aggiungere 6 o 7 gocce di olio essenziale di Canfora. Usare questa crema la sera prima di coricarsi ed il mattino, dopo la pulizia quotidiana.

· Per malattie dell'apparato re­spiratorio: preparare una miscela con 100 ml di olio di Mandorle dolci e 12 gocce di olio essenziale di Canfora. Usare questo olio composto per massaggiare il petto 1-3 volte al giorno. Coprire la parte con un panno caldo. Fare poi suffumigi con 10 gocce di olio essenziale di Canfora aggiunte a una bacinella di acqua bollente. Coprirsi il capo e inspirare, per circa 10 minuti, interrompendo per un paio di volte.

· Per acne e foruncolosi:

· Aggiungere a 200 ml di acqua distillata 8 gocce di olio essenziale di Canfora. Mescolate e imbevete delle compresse di garza stenie che metterete sulle zone affette da acne o da foruncolosi che cambierete non appena si saranno riscaldate. Continuate per al meno un quarto d'ora e ripetete l'operazione, due volte al giorno, per almeno 10-15 giorni.

· Per l'alito cattivo: mettere 4 gocce di olio essenziale in mezzo bicchiere di acqua. Fare risciacqui alla bocca 2-3 volte al giorno.

· Per la cefalea: in 100 ml di acqua fredda mettere 3 gocce di olio essenziale. Immergere una pezzuola e metterla sulla fronte. Stendersi a occhi chiusi per 15 minuti circa.

· Per tenere lontano le tarme:

· Versare su un batuffolo di cotone 4-5 gocce di olio essenziale di Canfora e mettetelo negli armadio e nei cassetti. Cambiatelo di tanto in tanto.

· Antidolorifico:

· In 100 ml di olio di Mandorle dolci mettete 15 gocce di olio essenziale di Canfora. Usate questo olio per massaggiare la zona dolorante, due o tre volte al giorno, facendolo assorbire completamente.

Curiosità:

Un tempo si pensava che calmasse i desideri sessuali, per cui i monaci, per meglio osservare il voto di castità, ne portavano un sacchettino appeso al collo.

Nulla di questo articolo può essere interpretato come un tentativo di offrire o rendere un'opinione medica o in altro modo coinvolta nella pratica della medicina o della psicologia.

Leopoldo Herbst – Subito Verde

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domenica 13 dicembre 2009

Paracelsio Il principe dei medici

Paracelsio

Il principe dei medici e dei filosofi del fuoco
Grande fisico paradossale
il trismegisto della Svizzera

Paracelso, in realtà il suo nome era Philihpp Theophrast Bombast Von Hohenheim,che lui cambia in Philippus Aureolus Paracelsus Theophrastus Bombastus,figlio di un Medico, nasce nel 1493 a Einsiedeln nel cantone Svizzero di Schwyz. Il nome Paracelsus probabilmente è riferito al grande medico Romano Aulo Cornelio Celso, considerato il padre della medicina antica, persona molto nota anche per la sua cultura generale. L’appellativo scelto dallo scienziato stava ad indicare, Parà dal greco vicino, che lui si sentiva sullo stesso piano di Celso.

Di lui si sa ben poco, dal momento che la sua figura ha dato luogo a numerose leggende. E’ noto che abbia viaggiato a lungo per l’Europa e che abbia studiato sia a Basile che a Ferrara. In torno al 1520, Paracelso si trasferisce nel Tirolo, dove incontra il banchiere tedesco Sigismund Fugger esperto alchimista, con cui ha l’opportunità di studiare le caratteristiche dei minerali, delle miniere e le malattie dei minatori, Qui ha la possibilità di approfondire i suoi studi alchemici e offre il suo contributo alla medicina. Nel 1526 riesce a guarire la gamba malata, ritenuta inguaribile dalla medicina ufficiale, di un famoso libraio, Johann Froben, basandosi su quella che lui chiama “medicina spagirica” . Il principio di questo genere di medicina è fondato sulla separazione tra causa primaria e causa secondaria della malattia. A Paracelsio non interessano principalmente i sintomi quanto piuttosto la persona nelle sue interazioni con il mondo esterno. Grazie a questa guarigione inizia la sua carriera di insegnante presso la facoltà di Medicina a Basilea. Secondo la leggenda, avrebbe bruciato i trattati di Avicebba e di Galeno, procurandosi l’allontanamento dall’Università. Lo scienziato rifiuta l’approccio dogmatico allo studio e alla pratica Medica ed è convinto che si debba derivare le cose dalla Natura con conoscenza propria e non con l’autorità. L’alchimia, la scienza di trasformazione, porterà, grazie a lui, delle novità nel campo della Medicina, che a suo parere, comprende tutte le tecniche chimiche o biochimiche. Infatti nel XVI secolo sostiene che:

« come infatti attraverso uno specchio ci si può osservare con cura punto per punto, lo stesso modo il medico deve conoscere l'uomo con precisione, ricavando la propria scienza dallo specchio dei tre elementi e rappresentandosi il microcosmo nella sua interezza [...] l'uomo è dunque un'immagine in uno specchio, un riflesso dei quattro elementi e la scomparsa dei quattro elementi comporta la scomparsa dell'uomo. Ora, il riflesso di ciò che è esterno si fissa nello specchio e permette l'esistenza dell'immagine interiore: la filosofia quindi non è che scienza e sapere totale circa le cose che conferiscono allo specchio la sua luce. Come in uno specchio nessuno può conoscere la propria natura e penetrare ciò che egli è (poiché egli è nello specchio nient'altro che una morta immagine), così l'uomo non è nulla in sé stesso e non contiene in sé nient'altro che ciò che gli deriva dalla conoscenza esteriore e di cui egli è l'immagine nello specchio. »

Lui vede il corpo umano come un sistema chimico dove i principi Alchemici, Zolfo e Mercurio, svolgono un ruolo centrale; a questi aggiunge anche il Sale. Con questa filosofia, rigetta il principio secondo il quale la salute della persona dipende dall’equilibrio dei quattro umori fondamentali, sostenendo invece la teoria che la causa della malattia è da ricercare nello squilibrio dei tre Alchemici sopra enunciati. Premesso quanto sopra, per Paracelso l’omeostasi può essere ristabilita attraverso medicinali di provenienza minerale, e da qui la sua importanza nel campo farmacologico, e non più di natura organica. La filosofia adottata a sostegno dei suoi pareri, la malattia è specifica in quanto ogni cosa appartiene alla nature è un ente autonomo […],

appaiono alla scienza moderna decisamente inammissibili. Ma grazie alla Medicina di Paracelso, mescolata tra alchimia, astrologia,teologia e filosofia, ha sviluppato un programma di ricerca sulle nozioni del corpo umano inteso come sistema chimico.

"Non c'è medicina senza alchimia, non c'è medicina senza astrologia, non c'è medicina senza magia]". Egli afferma: “Sulla Terra c'è ogni tipo di medicina ma non coloro che sanno applicarla

Molti nomi noti come Goethe, Gundolf, Mayer, Steiner, Jung e tanti altri, sono stati influenzati dalla sua filosofia. Muore a Salisburgo il 24 settembre del 1541. Ricordiamo due delle sue opere:

Undici trattati sull’origini della malattia, le cause e la cura delle singole malattie1520;

la grande chirurgia 1528

Leopoldo Herbst Subito – verde

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